Stiamo vivendo un tempo sospeso, riempito soprattutto con preoccupazioni e riflessioni personali e lavorative.
Noi lo viviamo in prima persona con gli alberghi: gli stimoli in questo senso non ci mancano, i media e le iniziative di comunicazione professionale che si sono moltiplicate nell’ultimo mese ci sollecitano alla riflessione e al cambiamento.
Ma cambierà davvero qualcosa – e in meglio – nel mondo dell’ospitalità al termine di questo calvario?
Secondo noi, non è scontato.
Oltre che dagli oggettivi aspetti economici, dipenderà dalla disponibilità di ognuno ad affrontare un’autovalutazione obiettiva e ad agire di conseguenza, anche se questo significasse riconsiderare le proprie convinzioni o le proprie abitudini alla luce di una realtà mutata.
E questa disponibilità non è scontata, non nasce automaticamente dalla difficoltà;
dunque, la ripresa e il futuro delle attività alberghiere dipenderanno anche dalla volontà dei gestori di mettersi in discussione per conservare i punti di forza e risolvere le debolezze.
Quelli che seguiranno nei prossimi giorni sono i nostri punti di vista su alcuni temi legati alle attività alberghiere: li condividiamo perché crediamo che meritino attenzione e anche per aprire un confronto con chi vorrà approfondire.